Formazione online: novità dai Fondi Interprofessionali

6 Aprile 2020
formazione online

Il punto della situazione sulla formazione online

In questo particolare momento per il nostro Paese, la formazione online ha assunto un ruolo strategico. La priorità del Governo, con il decreto 18 del 17 marzo, è stata quella di accelerare l’introduzione della formazione a distanza, affinché fosse garantita la continuità delle attività formative. Nel campo aziendale sono state decise altre forme di sostegno economico all’impresa per l’erogazione di corsi online, webinar e per l’organizzazione di aule virtuali.

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Il ruolo dei Fondi Interprofessionali per la formazione online

Il blocco delle attività in aula, a causa del Covid-19, ha imposto una più rapida digitalizzazione del sistema della formazione aziendale. I Fondi Interprofessionali hanno dato un importante impulso all’erogazione di corsi online. Secondo un articolo del Sole 24 ORE (approfondimento qui) sarebbero circa 19 i Fondi operativi, in grado di erogare oltre 600 milioni di finanziamenti per la formazione continua delle imprese.

Più nello specifico sul Tempo.it, Rossella Spada, direttore di Formazienda, il fondo interprofessionale istituito da Sistema Impresa Confederazione nazionale e Confsal, asserisce che bisogna concentrarsi sulla <<digitalizzazione degli enti di formazione che devono adeguare la struttura dei sottoservizi e le reti informatiche alle nuove esigenze, utilizzando un’adeguata piattaforma e dotandosi di dispositivi aggiornati, sviluppando il lavoro a domicilio e lo Smart Working, ampliando l’organigramma aziendale con tutor competenti e mettendo a disposizione nuovo materiale didattico in armonia con la metodologia della Fad prescelta: on line, off line o blended”>>. Così che il legislatore <<(…) consenta ai Fondi di finanziare anche la formazione degli imprenditori>>.

Cosa ne emerge? Bisogna supportare gli attori del settore eLearning, partendo da chi si occupa di progettare e realizzare contenuti di qualità da erogare attraverso webinar e aule virtuali, affinché sia garantita la continuità di una formazione coerente con gli obiettivi aziendali da raggiungere. I fondi stanziati dal Governo e gli organi di gestione devono mirare a sostenere la produttività e favorire il welfare aziendale, specificatamente attraverso l’acquisizione/il potenziamento delle competenze soprattutto digitali dei lavoratori.

Alcune novità

Forma.Temp e Fondimpresa, ad esempio, hanno in questo contesto una responsabilità fondamentale verso tutti i lavoratori, che siano cassaintegrati o in somministrazione: convertire e garantire completamente l’erogazione dei propri corsi in aula in didattica a distanza, muovendosi nella stessa direzione di quanto deciso dal Governo con il decreto 18.
Ma non solo. Nel caso dell’Anpal, l’ente punta il focus sull’esigenza di utilizzare strumenti di monitoraggio in grado di tracciare adeguatamente l’attività formativa per gestire in modo corretto la rendicontazione. (Qui maggiori dettagli)
Per quanto riguarda invece Forma.Temp, le ultime novità mirano a <<estendere secondo quanto previsto dall’accordo siglato dalle Parti Sociali lo scorso 26 febbraio, alla formazione On the Job e alla Qualificazione professionale in affiancamento, nonché alle tematiche di Sicurezza specifica rischio medio e alto, la possibilità di erogare la formazione finanziata in aula virtuale, definendone le modalità>>.

Riassumendo: le imprese italiane necessitano di essere guidate sapientemente nel passaggio da modalità tradizionali di fruizione della formazione ad ambienti digitali, così da portare avanti la stessa, sfruttando questi giorni di inattività per mantenere il focus sulla crescita del capitale umano.

In teoria e in pratica

Questo delicato processo di conversione, amministrazione, erogazione e fruizione non è esente da controversie.
Secondo uno studio effettuato da Skilla nel campo della formazione online in Italia e riportato dal Sole 24ORE è necessario:

  1. Approfittare del momento per promuovere la cultura digitale. Incoraggiare le imprese a creare ancora più progetti formativi finanziati che potenzino le competenze digitali dei dipendenti, per recuperare quelle carenze ancora troppo presenti in Italia.
  2. Intervenire e digitalizzare tutti i processi di gestione dei Fondi e della rendicontazione, poiché è ancora necessaria la firma individuale su documentazione cartacea.
  3. Finanziare da parte dei Fondi e degli organismi ministeriali, la formazione eLearning non solo con il criterio dei tempi di fruizione, ma dando priorità all’efficacia dell’apprendimento. Sono necessari criteri di valutazione nuovi.

Il messaggio è dunque chiaro: tutti gli attori nel campo dell’eLearning sono chiamati a una collaborazione che vada oltre la gestione di un’emergenza: si è ormai completamente immersi in una digitalizzazione da cui non si torna più indietro. La digital transformation non è più dunque solo un progetto da realizzare a lungo termine.

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