Gli anni dell’emergenza COVID-19 hanno visto un grande ricorso allo smart working, considerandolo un utile strumento per garantire da un lato la continuità economico – produttiva delle aziende durante i vari lockdown e, dall’altro, il limitare i contatti tra le persone e la diffusione del virus.
In questi ultimi mesi però stiamo iniziando ad abbandonare quelle regole che, nel corso dell’emergenza pandemica, hanno favorito il lavoro a distanza. Vediamo ora le ultime novità sullo smart working.
Rinfreschiamoci la memoria
Secondo il sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione, il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall’assenza di vincoli orari o spaziali e un’organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.
La definizione di smart working, contenuta nella legge n. 81/2017, pone l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come, ad esempio, pc portatili, tablet e smartphone).
Ai lavoratori agili viene garantita la parità di trattamento – economico e normativo – rispetto ai loro colleghi che eseguono la prestazione con modalità ordinarie. È, quindi, prevista la loro tutela in caso di infortuni e malattie professionali, secondo le modalità illustrate dall’INAIL nella circolare n. 48/2017.
Cosa cambia dal 1 settembre 2022
Dal primo settembre sono cambiate le regole che hanno disciplinato lo smart working dall’inizio della pandemia con un regime semplificato. Salvo eventuali proroghe, infatti, il 31 agosto è decaduta la possibilità per le imprese private di decidere arbitrariamente come organizzare il lavoro agile e torna obbligatorio l’accordo azienda-dipendente.
Il grande cambiamento nell’ambito dello Smart Working questo settembre, riguarda proprio l’obbligo di sottoscrivere un accordo individuale tra datore e lavoratore, che torna a essere valido come previsto dalla Legge n. 81 del 22 maggio 2017 sul lavoro agile.
Alcune eccezioni
Dopo lo stop estivo, i lavoratori e le lavoratrici fragili e i genitori con figli under 14 potranno tornare a lavorare in smart working. Fino alla scadenza del 31 dicembre 2022 vengono introdotte le tutele previste dalla prima emergenza Covid.
Per l’ufficialità bisognerà attendere l’approvazione della conversione in Legge del Decreto Aiuti Bis. È arrivato il 13 settembre, il via libera del Senato, ora si attende quello della Camera.
Learning Solution vi informa
Adesso che il lavoro agile è tornato ad essere una scelta, per le aziende diventa sempre più importante formare i dipendenti sia da un punto di vista della sicurezza, sia sui giusti metodi di smart working per i dipendenti e per i dirigenti.
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